Il franchising

Cos'è il franchising
Come scegliere il franchisor

1. Cos'è il franchising
Per chi avvia una nuova impresa, la metodologia del franchising può rappresentare un'interessante e nuova opportunità da prendere in considerazione con attenzione. La definizione di franchising utilizzata più comunemente è quella approvata dall'Associazione Italiana del Franchising: "Il franchising (affiliazione commerciale) è una formula di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni e servizi fra un imprenditore (franchisor o affiliante) ed uno o più imprenditori (franchisees o affiliati), giuridicamente ed economicamente indipendenti l'uno dall'altro, che stipulano un apposito contratto attraverso il quale: il franchisor (affiliante) concede al franchisee (affiliato) l'utilizzazione della formula commerciale, comprensiva del diritto di sfruttare il know how (letteralmente "sapere come", ovvero l'insieme di tecniche e di conoscenze necessarie) ed i propri segni distintivi, unitamente ad altre prestazioni e forme di assistenza atte a consentire al franchisee (affiliato) la gestione della propria attività con la medesima immagine dell'impresa franchisor (affiliante), mentre il franchisee (affiliato) si impegna a far proprie la politica commerciale e l'immagine del franchisor (affiliante) nell'interesse reciproco delle parti medesime e del consumatore finale, nonché al rispetto delle condizioni contrattuali liberamente pattuite". Il franchising, pertanto, è una forma di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni o servizi fra un imprenditore (affiliante o franchisor) e uno o più imprenditori (affiliati o franchisee). Il franchisor, detto anche "casa madre", è l'azienda che ha ideato un progetto di franchising, lo ha reso operativo, lo ha sperimentato attraverso uno o più centri-pilota e lo propone ad altri imprenditori indipendenti che, firmando un contratto di affiliazione, si accordano per svilupparlo in una determinata area di mercato, secondo i criteri e i sistemi concordati e accettati. Requisiti essenziali del franchisor devono essere: l'esperienza, la competenza, un'immagine di marca ben definita e, quando possibile, un marchio ben noto ed apprezzato dal pubblico. La casa madre, inoltre, deve disporre di risorse economiche, strutture organizzative e competenze manageriali adeguate allo scopo di costituire una rete di franchising. Diverse sono le caratteristiche delle aziende franchisor presenti sul mercato italiano e sul mercato internazionale, perché diversi sono i settori di appartenenza, le merceologie, le dimensioni delle imprese, la loro organizzazione, i servizi che sono disposti a offrire ai loro affiliati. Il franchisee o affiliato è un imprenditore indipendente, che decide di avviare un'attività attraverso un accordo di collaborazione continuativa, della durata di alcuni anni, con un'azienda che ha ideato un progetto di franchising, lo ha reso operativo e ne propone lo sviluppo per una determinata area di mercato, secondo criteri e sistemi specifici a lui graditi. Il franchisee, inoltre, si impegna a mettere a disposizione determinate risorse economiche, professionali ed umane che consentano di realizzare un'attività con le stesse caratteristiche che hanno portato a risultati economici effettivi nei punti o centri pilota del franchisor. Franchisor e franchisee, che sono giuridicamente ed economicamente indipendenti uno dall'altro, stipulano un apposito contratto attraverso il quale: l'affiliante concede all'affiliato l'utilizzazione della propria formula commerciale, comprensiva del diritto di sfruttare il suo know-how (l'insieme delle tecniche e delle conoscenze necessarie) ed i propri segni distintivi, unitamente ad altre prestazioni e forme di assistenza atte a consentire all'affiliato la gestione della propria attività con la medesima immagine dell'impresa affiliante; l'affiliato si impegna a far proprie politica commerciale e immagine dell'affiliante nell'interesse reciproco delle parti medesime e del consumatore finale, nonché al rispetto delle condizioni contrattuali liberamente pattuite. Il franchising si presenta oggi sotto tre tipi diversi: 1) Franchising di distribuzione Il franchising presuppone che l'affiliante abbia messo a punto e sperimentato delle tecniche e dei metodi commerciali costituenti il know-how che egli trasferirà al suo affiliato. A fronte dell'uso dei marchi, dei servizi resi e dei beni forniti l'affiliante chiede all'affiliato un corrispettivo sotto forma di diritto di entrata e/o di canoni periodici (royalties). 2) Franchising di servizi È un sistema nel quale l'affiliato non vende alcun prodotto, ma offre la prestazione di servizi inventati, messi a punto e sperimentati dall'affiliante. Il campo di attività di questo sistema è molto vario, andando dalla ristorazione (ristoranti, pizzerie, rosticcerie, gelaterie, bar, ecc.) alle attività turistiche e del tempo libero (alberghi, villaggi di vacanze, agenzie di viaggi, campeggi, centri sportivi, ecc.) dalla stampa e riproduzione rapida agli istituti di bellezza e ai parrucchieri, dai servizi di consulenza professionale agli istituti di istruzione e formazione, dalla intermediazione immobiliare all'autonoleggio, ecc. 3) Franchising industriale In questo sistema i partner affiliante e affiliato, sono due imprese industriali. Il primo concede all'altro la licenza dei brevetti di fabbricazione ed i marchi, gli trasmette la sua tecnologia, gli assicura un'assistenza tecnica costante. Il secondo, l'affiliato, fabbrica e commercializza le merci prodotte dal proprio stabilimento applicando il know-how e le tecniche di vendita dell'affiliante. Il documento di valore giuridico che regola un rapporto di franchising è, nella maggior parte dei casi, una scrittura privata tra le parti, che viene definita "contratto di affiliazione". L'obiettivo del documento è quello di sancire l'esistenza di un accordo di collaborazione tra due imprenditori, che riguarda molteplici aspetti: - la cessione di know how - la licenza d'uso di un marchio - i diritti di esclusiva - il diritto d'entrata (o fee d'ingresso) - la royalty - i costi di start up e le voci dell'investimento - la gestione degli ordini - i minimi d'acquisto - la gestione dell'invenduto - la regolamentazione dei prezzi - le modalità di fornitura La durata di un contratto di franchising è di solito tra i tre e i dieci anni, per consentire l'avviamento dell'attività e il raggiungimento dei risultati economici prospettati e auspicati. Il contratto è comunque rinnovabile al termine del periodo di durata, con il consenso tacito delle due parti.

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