2.Analisi delle principali costituzioni

1. Costituzione inglese
2. Costituzione americana
3. Costituzione francese

Costituzione Francese
Nel 1700 il re continuava a servirsi degli stati generali come organo consultivo. In tale assemblea erano presenti i rappresentanti della nobiltà, del clero e del terzo stato, che costituivano ceti rigorosamente distinti. Le votazioni avvenivano per ordine, cioè ogni gruppo di rappresentanti aveva un voto per cui, la nobiltà ed il clero, che avevano identici interessi, avevano la maggioranza sul terzo stato per due voti contro uno. L'ostinazione dei nobili e del sovrano nel rifiutarsi di affermare i diritti politici della borghesia, spinse il terzo stato a riunirsi separatamente e a proclamarsi assemblea nazionale costituente, Anno 1789: l' Assemblea nazionale costituente approva la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino e la Costituzione nel 1791. La dichiarazione dei diritti, ispirata più alle idee liberali di Montesquieu che a quelle ugualitarie di Rousseau afferma i principi fondamentali dello stato liberale richiamandosi all teoria del diritto naturale. In essa la libertà consiste nel poter fare "tutto ciò che non nuoce agli altri". La Costituzione prevedeva la Monarchia Costituzionale. Elenchiamo di seguito i cardini di tale Dichiarazione: - affermazione dei principi fondamentali dello stato Liberale (diritti naturali); - tutela degli interessi della borghesia (la rivoluzione francese nasce proprio dalla richiesta di protezione del terzo stato); - tutela dei diritti inviolabili: la libertà di acquistare e possedere, essendo appannaggio esclusivo di una ristretta minoranza, assume il significato soprattutto della consacrazione dello stato di privilegio dei pochi e della miseria dei molti. - tutela del diritto tributario (stabilito dalle leggi); - tutti possono aspirare agli stessi impieghi pubblici, ma si tratta di una possibilità solo formale perché la ricchezza continua a determinare situazioni di partenza più favorevoli per i figli delle classi agiate. -separazione di poteri: il Re ha il potere esecutivo e diritto di veto sul Parlamento (tale diritto di veto lo ritroveremo nello Statuto Albertino in cui prende il nome di sanzione); il Parlamento ha il potere legislativo ed è formato da un'unica assemblea; La Costituzione emanata nel 1791 rifletteva gli interessi dell'alta borghesia e istituiva un regime di monarchia costituzionale con la separazione dei 3 poteri. Al sovrano spettava il potere esecutivo e un diritto di veto sulle decisioni assunte dal potere legislativo che era affidato ad un'unica assemblea. Il suffragio era molto ristretto. Anno 1793: Costituzione democratica aventi le seguenti caratteristiche: - centralità del Parlamento; - suffragio universale: è la prima volta nella storia che viene proclamato il suffragio universale; - il principio di uguaglianza era anteposto ad ogni altro diritto. - si stabilisce il principio della solidarietà sociale (tipico delle moderne costituzioni), inteso come "debito sacro" dello stato nei confronti dei cittadini bisognosi. - Dal concetto di solidarietà sociale nasce quello di Pluralismo e di Stato Interventista che vuole realizzare l'uguaglianza sostanziale. - diritto all'istruzione che non si realizzò. Questa Carta però non venne mai attuata perché la spinta rivoluzionaria si esaurì rapidamente, lasciando lo spazio alla reazione termidoriana. A questo periodo seguì il periodo del Terrore e la Repubblica Dittatoriale del 1795. Anno 1814: Costituzione "concessa" che sancì il compromesso moderato tra il tradizionalismo monarchico e le nuove vitali forze liberali. Questo documento trasformò la Francia nella monarchia più liberale dell'Europa del tempo; esso presenta i seguenti cambiamenti: - Bicameralismo: la camera dei Pari è di nomina regia e quella dei Deputati è elettiva e dura in carica 5 anni; il parlamento discuteva ed approvava le leggi proposte dalla corona e aveva il potere di avanzare proposte di legge. - garanzia di diritti civili e sociali: tutti i francesi erano considerati uguali davanti alla legge, indipendentemente dai titoli e dal rango sociale. Questa costituzione fu sviluppata in senso liberale da Luigi Filippo d'Orleans e dalla camera dei deputati. Infatti fu emanata di comune accordo la nuova Costituzione del 1830. Anno 1830: la Costituzione presenta le seguenti novità: - il Re si proclama Re dei Francesi cercando così di conciliare il principio della legittimità dinastica e il principio della sovranità nazionale; - responsabilità del governo di fronte al Parlamento, dal quale doveva ottenere la fiducia se voleva restare in carica; - soppresso il diritto ereditario dei senatori. Anno 1958: attuale ordinamento. Dalla repubblica parlamentare si passa alla repubblica presidenziale (De Gaulle) con elezione diretta del capo dello Stato che resta in carica 7 anni e che nomina il Primo Ministro senza dover consultare i rappresentanti dei partiti. Il Presidente nomina il Governo. Il Parlamento è bicamerale formato dall'Assemblea Nazionale (che resta in carica 5 anni) e dal Senato (che resta in carica 9 anni e si rinnova di 1/3 ogni 3 anni). I giudici sono indipendenti.

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